Non si trovano notizie storiche sui collegamenti stradali antichi tra Siena e Firenze, è probabile che un collegamento viario unisse i due centri toscani non lontano dall’attuale strada Statale Cassia. Nei pressi della località denominata Decimo, vicino al paese di San Casciano val di Pesa, è conservata una “Mansio ad decimum lapidem” che distava circa 10 miglia romane(15 km) da Firenze. A Decimo si trova anche la Pieve di Santa Cecilia che fu un aPieve ricchissima epotente fondata nel 774 sotto il patronato dei vescovi Fiorentini. Sotto l’attuale edificio del seicento sono conservate le originali strutture romanichecome testimonia il loggiato a tre archi sorretto da quattro colonne. A destra della parete in fondo si puù ammirare l’oggetto più antico della pieve:un piccolo raccoglitore di acqua in marmo, murato nell’angolo della parete.
Le colline Fiorentine hanno dato ospitalità a a grandi autori della storia letteraria italiana, Dante, Boccaccio ( originario di Certaldo), e Niccolò Macchiavelli. Niccollò Macchiavelli ha creato la sua opera più famosa “il Principe” proprio durante l’esilio sulle colline fiorentine in Val di Pesa. Venne esiliato dalla Famiglia dei Medici a seguito di una condanna per avere congiurato contro la famiglia Boscoli. Scrisse ” il Principe” dal 1515 al 1516. L’opera letteraria si compone di 26 capitoli e tratta apertamente il tema de “il fine giustifica i mezzi”, Macchiavelli ritiene il Principe, costretto a vivere tra uomini malvagi, non potrà seguire solo le leggi morali ma dovrà essere anche spietato qualora le circostanze lo esigano. Il fine è vincere e mantenere lo Stato: i mezzi, se vincerà, saranno sempre considerati onorevoli. L’opera si ritiene ispirata a Lorenzo il Magnifico de’ Medici.
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